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5 set 2015

L'olio di cucina usato crea energia elettrica e alimenta i motori di macchine e aerei! Non gettarlo nel lavandino

Quello che avanza nella padella dopo la scorpacciata di patatine fritte è detto olio esausto vegetale. 

I suoi molteplici e vantaggiosi RIUTILIZZI si affiancano agli effetti devastanti che questa stessa sostanza ha sull'ambiente.

Se dopo la cena a base di fritti avete l'abitudine di gettare l'olio avanzato nello scarico del lavandino o del wc, state commettendo una piccola azione dai grandi danni per l'ambiente. Considerate infatti che un solo litro di olio esausto può danneggiare un milione di litri d'acqua rendendola non più potabile. 

L’inquinamento provocato dall'olio esausto infatti si estende a più livelli:
  • Inquinamento del suolo
    L’olio esausto si deposita intorno alle zolle di terreno andando a creare una pellicola sottilissima e impermeabile impedendo il normale passaggio delle acque e il transito delle particelle nutritive.

  • Contaminazione delle falde
    L’olio esausto una volta raggiunta una falda, può penetrare nei pozzi di acqua potabile rendendoli inutilizzabili.
  • Inquinamento di fiumi e mari
    Creando una superficiale pellicola, l’olio esausto che raggiunge bacini idrici, fiumi e mari, impedisce l’ossigenazione dell’acqua compromettendo l’esistenza di flora e fauna. 


La gestione degli oli vegetali esausti è affidata al "Consorzio Nazionale di Raccolta e Trattamento Oli Vegetali e Grassi Animali" (CONOE) senza scopo di lucro nato da un accordo tra aziende raccoglitrici e aziende rigeneratrici di olio vegetale usato, coinvolgendo all'incirca 12.000 aziende. 


Nasce dopo il decreto Ronchi del 1998 il quale stabilì che tutti gli oli e le emulsioni devono essere trattati come rifiuti pericolosi. 

Il CONOE afferma che la raccolta e il riciclo avvengono soprattutto per l'olio esausto derivante da attività professionali (ristoranti, mense, industrie alimentari), mentre la raccolta domestica è invece sporadica ed effettuata per iniziativa dei singoli comuni. 
Secondo i dati del consorzio il 57% dell'olio esausto alimentare viene prodotto in ambito domestico. 


COSA DOBBIAMO FARE NOI CITTADINI?

smaltire correttamente l'olio usato di cucina :





Una volta raffreddato, versiamo l'olio avanzato della frittura e gli oli utilizzati per la conservazione degli alimenti in appositi contenitori oppure in semplici bottiglie di plastica (in quest'ultimo caso dopo averli filtrati con un passino o garza).  I contenitori, una volta riempiti, andranno consegnati alle isole ecologiche o i punti di raccolta presenti nella vostra città in cui troverete le campane gialle per la raccolta differenziata dove versare gli oli esausti. 



Per avere maggiori informazioni sull'ubicazione delle campane per la raccolta degli oli vegetali, rivolgetevi al vostro comune di appartenenza o visitate i loro siti internet. 


DA RIFIUTO A RISORSA

Una volta raccolto e recuperato correttamente, l'olio esausto diventa fonte di numerosi vantaggi ambientali ed economici.
In particolare l'olio esausto vegetale riciclato permette la produzione di:

  • energia elettrica e termica
  • lubrificanti vegetali per motori di macchine agricole
  • grassi industriali
  • biodiesel
  • bioasfalto (recente trovata di un professore di ingegneria di Washington)
  • diluente per carburante di aerei 
  • glicerina per sapone da bucato 

Ebbene sì, con lo stesso olio usato per cucinare si lubrificano i motori, si alimentano macchine e automobili, si creano asfalti green e si fanno volare gli aerei! 


PER NON SBAGLIARE:

Oltre all'olio utilizzato per la cottura è utile raccogliere anche quello usato per la conservazione dei cibi

 E' invece molto importante non mischiare questi oli vegetali con i cosiddetti oli lubrificanti, che derivano dal petrolio e si usano per lubrificare, appunto, i motori a combustione interna (automobili, moto, veicoli industriali, mezzi navali). 
Per smaltire correttamente l'olio lubrificante esiste un altro sistema di raccolta e riciclo che viene efficacemente illustrato in questo breve video del Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati (COOU):

Fonti:
RECOIL (progetto sostenuto dalla commissione europea)

Se cerchi una guida completa su come cucinare senza ripercussioni sull'ambiente, ti consiglio il delizioso libro di Lisa Casali La cucina a impatto (quasi) zero. Scarti, avanzi e gustose ricette







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